Chitarra

John McLaughlin

Chitarrista jazz, o meglio chitarrista di jazz fusion. Conosciuto come “Mahavishnu” a motivo del più grande progetto jazz che coinvolse I migliori artisti jazz dell’età moderna.

I suoi inizi furono subito degni di nota, il suo stile di suonare piacque subito senza mezzi termini, per questo Tony Williams lo prese subito nel suo gruppo. Poi però un certo Miles Davis lo scippò e portò nel suo harem. Registrò con la sua chitarra due album storici “In A Silent Way” e “Bitches Brew”.

Gli anni ’70 rappresentano per John McLaughlin il momento topico della sua carriera. Nasce “The Mahavishnu Orchestra”, gruppo che segna in maniera indelebile il panorama di quegli anni. I virtuosismi e lo stile molto complesso, un ibrido fra jazz, rock e influenza afro indiana, la sua chitarra ripercorre tutto questo partendo dal classico.

Il progetto è stata una vera e propria “opportunità” per gli artisti; infatti, la continua presenza di facce nuove con esperienze totalmente diverse portava inevitabilmente visioni nuove per questa ragione il loro impulso al jazz fusion ed anche al rock fu notevolissimo. Nel giro The Mahavishnu Orchestra entrarono tutti i grandi artisti del periodo, si và da Jerry Goodman poi Jean-Luc Ponty (violino), Jan Hammer poi Gayle Moran e poi Stu Goldberg, (tastiere), Rick Laird poi Ralphe Armstrong (basso) e alla batteria il grandissimo Billy Cobham mai più rimpiazzato (Narada Michael Walden non è mai stato al suo livello!).

Nel frattempo – di tempo ne disponeva tanto! – McLaughlin collaborò con un certo Carlos Santana (produzione storica “Love Devotion Surrender”) ed anche con Carla Bley e Gil Evans. Contemporaneamente portava avanti un progetto di studio sulla musica indiana e riuscì anche a produrre discreti albun con un gruppo di illustri sconosciuti (Shakti). Nel 1979 esplorò il flamenco grazie all’incontro con Paco De Lucia con cui, assieme ad Al DiMeola, realizzò il mitico album live “Friday night in San Francisco”, autentica perla.

Come autentica perla è da considerare l’unico concerto live assieme a Jaco Pastorius (basso) e Tony Williams (batteria) tenutosi al Karl Marx Theater di l’Havana, Cuba il 3 March 1979.

Ma non finisce qui! Le sue performance dal vivo sono tutte eccezionali, passa dalla chitarra acustica corredata per la prima volta da corde in nylon di “Live at The Royal Festival Hall” e “Que Alegria”, alla rivoluzionaria chitarra sintetizzata, che gli permetteva di effettuare un autentico “loop” grazie anche al compressore attivabile a pedale in “Live at the Royal Festival Hall”. Innovazione e tecnica alla base di tutta la sua attività, pensiamo per esempio alla settima corda montata sulla sua “Shakti” ed utilizzata e suonata come in un sitar. Ma tante altri ingegni portarono le sue sonorità a livelli altissimi pensiamo alla Gibson “doppio manico”, inseparabile strumento fino al ’75.

La sua attuale produzione si ferma – secondo me – a “Industrial Zen” del 2006, un album fra il pop e la jazz fusion, in cui anche qui amplia il suo repertorio di chitarra sintetizzata. Chick Corea disse di lui: “ … Non ho mai ascoltato nessuno suonare la chitarra come John McLaughlin e certamente mi ha inspirato di più il gruppo di John che l’esperienza con Miles Davis. Mi ha abituato ad alzare il volume e scrivere musica accompagnandola con il movimento dei capelli in testa”.

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