Pianoforte

Chick Corea

La sua estrazione, o meglio il suo grande amore, sono le sonorità latino-americane. Si incomincia a parlare di lui a metà degli anni ’60 quando, dopo aver collaborato con molti grandi artisti, si fa conoscere con il primo album “Tones For Joan’s Bones” dove suona in quintetto, assieme a lui Woody Shaw (tromba) e Steve Swallow (contrabbasso). Successo? Poco, per questo motivo prima di uscire con un nuovo albun passeranno due anni.

Questa volta fu veramente un successo. “Now He Sings, Now He Sobs” questo il titolo è ricordato dagli amanti del jazz come una pietra miliare, è leggenda pura. Personaggi come Roy Haynes alla batteria e Miroslav Vitous al contrabbasso nel pieno della fase creativa non si trovano tutti i giorni e Chick Corea lo sa bene per questo non mette freni alla loro creatività. Questo album apre molte porte, il primo Miles Davis che lo valorizza sapientemente e concede ampio spazio all’utilizzo di strumenti elettronici (Fender Rhodes). Da lì in avanti inizia tutto un percorso di studio che lo porta verso il jazz di avanguardia collaborando con personaggi del calibro di Anthony Braxton, Dave Holland e Barry Altschul.

Dopo questa fase si arriverà sino al rock vero e proprio, l’ingresso di Al di Meola nella sua vita musicale fa sì che ancora più spinto l’uso dei sintetizzatori e dei Moog (bandiera dei gruppi anni ’70). Altro incontro fondamentale fu quello con Gary Burton noto vibrafonista dal quale fu difficile separarsi. Fu anche un discreto scopritore di talenti, con lui hanno iniziato a calcare le scene personaggi come: Dave Weckl, John Patitucci, e Frank Gambale che solo oggi definiamo autori jazz.

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